Fino al 1943, nella nottata che passava tra il primo e il due di novembre, ogni casa siciliana dove c’era un picciliddro si popolava di morti a lui familiari. Non fantasmi col linzòlo bianco e con lo scrùscio di catene, si badi bene, non quelli che fanno spavento, ma tali e quali si vedevano nelle fotografie esposte in salotto, consunti, il mezzo sorriso d’occasione stampato sulla faccia, il vestito buono stirato a regola d’arte, non facevano nessuna differenza coi vivi. Noi nicareddri, prima di andarci a coricare, mettevamo sotto il letto un cesto di vimini (la grandezza variava a seconda dei soldi che c’erano in famiglia) che nottetempo i cari morti avrebbero riempito di dolci e di regali che avremmo trovato il 2 mattina, al risveglio.
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Rieccoci ad un nuovo appuntamento alla scoperta di Pantalica.
Come ben saprai, Pantalica, è un altipiano circondato da circa 5000 “buchi” scavati artificialmente sul costone di roccia. In realtà non sono semplici buchi, ma delle grotte, veri e propri capolavori, scavate dall’uomo millenni fa.
Proprio per questo – secondo alcune fonti – Pantalica deriva dall’arabo Buntarigah che significa appunto grotte.
Questo è il mio primo articolo sul blog di Scopri Pantalica e, come tale, ho pensato molto a cosa scrivere.
Innanzitutto mi presento, sono Alessandro Matera, appassionato e studioso di Pantalica. Con il team di Scopri Pantalica, abbiamo deciso di dedicarci alle escursioni guidate sul meraviglioso mondo di Pantalica e sull’annessa valle dell’anapo.
Le nostre escursioni sono specializzate sui magici luoghi segreti di Pantalica che molti non conoscono e di conseguenza le escursioni sono incentrate sul trasmettere un’esperienza diversa da quella che possono darvi le altre guide “specializzate su tutto”.
Noi abbiamo scelto di valorizzare il nostro territorio perchè Pantalica non è una semplice escursione, ma un viaggio attraverso la storia dell’uomo. Un viaggio che parte dai Sicani ed arriva sino ai giorni nostri.